venerdì 8 febbraio 2013

Poesia di Carnevale

 

Carnevale vecchio e pazzo

      
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato
 
Gabriele D'Annunzio
 
 


lunedì 4 febbraio 2013

Le nostre Poesie

PALLIDA SFERA
 
Sulla collina
in cerchio
come generali
schierti
vecchi cipressi
custodiscono
macerie
seppellite
là sotto
sogni, vite, oggetti
del vecchio convento
bombardato
dalla guerra
e il sole nasce
e muore
e oggi è diverso da ieri
Elia B.
 
 
 
 
NEVE COME COTONE, FIOCCHI COME BALLERINE
 
Cade la neve
tutti i rumori si odono meno
la neve li cattura.
Nevica
il ritmo frenetico della vita
rellenta...
I fiocchi cadono,
come ballerine danzanti
volteggiano e si posano dolcemente a terra.
Nevica....
 
Claudia G.
 
 
 
FINE

 
Freddo.
Solamente inutile gelo.
Che ti toglie la vita dal cuore,
che ti avvolge nel suo lungo mantello,
lasciandoti solo con il pensiero.
Un pensiero costante,
speranzoso.
di amorevole calore
che ti faccia uscire da questo
fosso umido e triste,
senza scampo,
morente,
che trascina l'anima
nel suo eterno,
buio,
oblio.




 
 
 
Andrea B.

DIVENTARE POETI

Ci siamo accorti che sulla nostra antologia c'è anche una parte dedicata al poeta Umberto Saba.
Abbiamo scoperto che sotto il titolo di "Autobiografia" ha scritto ben 15 sonetti nei quali ricorda le tappe della sua vita, dall'infanzia all'età adulta.
Il nostro poeta nacque nel 1883 da un matrimonio non felice tra la madre Felicita Rachele Cohen, di origine ebraica, e il padre  Edoardo Poli, discendente dalla piccola nobiltà veneziana che abbandonò la moglie poco prima che il figlio nascesse.
Felicita, per poter lavorare, affida il piccolo ad una balia alla quale Umberto si affeziona talmente da cambiare il suo cognome (Poli) con il suo (Saba)

Per diventare poeti bisogna avere una grande sensibilità e la capacità di tradurre i propri sentimenti e le proprie emozioni in parole che toccano il cuore.
Anche noi vogliamo riuscire a comporre versi, per questo, qualche volta, usciamo nel grande giardino della scuola.
In primavera, infatti,  avremo l'onore di pertecipare al concorso nazionale di poesia di Brescia "La Leonessa".